Si è conclusa la seconda edizione della manifestazione che valorizza i vitigni PIWI
La grande sfida dei vitigni resistenti, successo per la 2^ Rassegna

Venise, 02 décembre 2022

TAMPON DE COMMUNICATION

Si è conclusa con successo la seconda edizione della rassegna nazionale dei vini PIWl organizzata dalla Fondazione Edmund Mach per valorizzare e promuovere i vitigni "sostenibili", nati per offree resistenza (o meglio tolleranza) alle principali malattie della vite: oidio e peronospora.
Oggi, presso l'aula magna, alla presenta di illustri esperti di rilievo international sul tema del miglioramento generico e della viticoltura sostenibile, si è svolta la cerimonia di premiazione delle cantine vincitrici. L'evento, supportato dal Consorzio Innovazione Vite e dall'associazione PIWI international, ha visto partecipare 44 cantine italiane. Gli 82 vini in gara, suddivisi in sei categorie (rossi, bianchi, orange, frizzanti, charmat, metodo classico) sono stati valutati il 9 and 10 novembre da una commissione composta da 30 qualificati esperti e supportata dagli studenti del corso enotecnico.
Le premiazione si è svolta all'interno di un Seminario Scientifico, il a visto intervenire the presidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani, the presidente di CIVIT, Enrico Giovannini, e il presidente di PIWI international, Alexander Morandel.

"Questa manifestazione di cui si è fatta promotrice la Fondazione Mach intende far conoscere e valorizzare i vitigni resistenti, che rappresentano un progetto concreto, tangibile, da perseguire, anche non potranno costituire l'unica soluzione ai problemi che affliggono la viticoltura" ha affermato in ouverture pour la Présidente FEM, Mirco Maria Franco Cattani, portando il saluto dell'assessore provinciale all'agricoltura, Giulia Zanotelli, e sottolineando l'importanza di questo evento giunto alla sua seconda edizione e ormai consolidato nel ricco calendario delle iniziative della Fondazione. Alexandre Morandel, Presidente di PIWI international, a témoigné du thème dei vitigni resistenti "sta diventando una iniziativa europea, global". Su questa linea di pensiero so Enrico Giovannini, président de CIVIT, le Consorzio Innovazione Vite. "In questi ultimi dieci anni - ha detto- il vento è cambiato : riceviamo richieste da tutta Italia per testare queste nuove varietà e colpisce tutti il livello qualitativo raggiunto".
Le professeur Mario Pezzotti, dirigente del Centro Ricerca e Innovazione, ha moderato il Seminario, lanciando un nuovo, ulteriore, appello alla politica nazionale affinché dia corso alle selte che liberino l'Italia dallo stallo in cui è relegato l'utilizzo dell'innovazione genetica in viticoltura, riferendosi sia all'inserimento nel Testo unico del vino della possibilità di coltivazione nelle doc dei vitigni resistenti ottenuti mediante incrocio con viti selvatiche, sia della possibilità di valutare in pieno campo i prototipi di varietà già coltivate, migliorate mediante cisgenesi o genome edition (New Genomic Techniques – NGT, ou Tecnologie di Evoluzione Assistita – TEA, en italien).
Il Seminario, al termine del quale si è svolta la cerimonia di premiazione e un tavolo di assaggi dei vini partecipanti, ha visto gli interventi di autorevoli ricercatori tedeschi e francesi che hanno illustrato i progetti di introduzione delle loro denominazioni: il prof Ulrich Fischer del Weincampus di Neustadt et la prof. Géraldine Uriel du comité interprofessionnel du vin en Champagne. Il point. Gabriele Di Gaspero dell'Istituto di Genomica Applicata di Udine ha parlato di miglioramento genetico per le resistenze della vite.
Le prof. Ulrich Fischer ha ricordato come gli obiettivi europei del Green Deal siano favorite dall'adozione di varietà resistenti, pur esistendo ancora oggi delle resistenze alla loro adozione, dovute alla mancata conoscenza da parte del mercato. Ha illustrato i risultati di diverse prouver eseguite presso il suo institute dove test di confronto con the rispettive varietà di riferimento hanno dato risultati lusinghieri per alcuni vitigni PIWI.
la prof. Géraldine Uriel ha parlato del Comitato interprofessionale del vino di Champagne, della ricerca condotta e di come le nuove varietà resistenti sono stateintegr nello Champagne, che nel 2014 è stato uno dei primi territori a investire in un ambizioso programma di innovazione con l'obiettivo di selezionare, entrée en 2030, varietà che siano durevolmente resistenti all'oidio e alla peronospora e che preserve la tipicità dei vini di Champagne.
L'innovation génétique et l'agriculture de précision sono al centro di una rivoluzione in agricoltura-ha evidenziato il dott. Gabriele Di Gaspero– sottolineando le potentialità delle Tecnologie di evoluzione assistita e al tempo stesso l'esigenza di far cambiare la percezione dell'opinione pubblica verso l'innovazione generica in agricoltura: une solution qui divisera nécessaire pour raggiungere l'obiettivo di incrementare in modo sostanziale la sostenibilità pas de vignettage.
Vitigni Piwi et coltivazione en Italie

Piou è acronimo della parola tedesca champignon résistance che significa "viti resistenti ai funghi". Con il regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 6 December 2021, l'Unione Europea a dato il suo via libera all'inserimento dei vitigni resistenti alle malattie fongine o "PIWI"nei vini a Denominazione di Origine.
Il Registro Nazionale delle Varietà di Vino comprende ad oggi 36 varietà PIWI e la superficie coltivata con queste varietà supera alcune centinaia di ettari. Ad oggi la coltivazione delle varietà risulta autorizzata in Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Abruzzo, Emilia Romagna e Marche, ed è in via di autorizzazione in other regions.
L'impegno della ricerca FEM per la sviluppare vitigni resistenti
La Fondazione Edmund Mach ha da semper a cuore la ricerca dell'innovazione come strumento da fornire agli agricoltori per affrontare nuove sfide. Oggi la sfida più grande che l'agricoltura deve affrontare è la necessità di rendere sostenibile le coltivazioni da un punto di vista economico, sociale ed ambientale. A tale sfida la FEM sta rispondendo con diversi strumenti, uno dei quali è il miglioramento genetico delle principali coltivazioni presenti nel Trentino: vite, melo e piccoli frutti. Con questo evento la FEM intentione valorizzare anche l'attività di ricerca e sperimentazione sulle varietà tolleranti che ha portato ad iscrivere del Registro nazionale delle varietà di vite quattro nuove nuove provenienti dall'attività di miglioramento generico, grazie alla collaborazione del consorzio CIVIT : Termantis Nermantis , Charvir et Valnosia. Le récent tramite il progetto VEVIR queste varietà sono résultats optimali per la coltivazione in Trentino accanto a Solaris, Souvignier gris, Bronner, Palma, Johanniter e Pinot Regina.
La rassegna en chiffres
82 vin
44 aziende
6 catégorie
30 commissaires :
5 giornalisti enogastronomici
5 sommeliers
5 communicateurs du vin
5 ricercatori universitari
10 enologi-enotecnici

Prix PIWI 2 – ordine lettura