L'AREV accoglie con favore l'adozione da parte del Parlamento europeo degli emendamenti al rapporto BECA che tutelano la cultura vinicola europea

  1. Febbraio 2022

Dopo che la commissione speciale sul cancro lo scorso dicembre ha adottato il cosiddetto rapporto BECA, che potrebbe essere stato interpretato erroneamente, il presidente dell'AREV Emiliano García-Page Sánchez si compiace del fatto che il Parlamento europeo si sia rifiutato di "criminalizzare" il vino, poiché ha votato gli emendamenti necessario per salvare il settore vitivinicolo europeo nella sessione plenaria di ieri sera del Parlamento europeo.

La proposta iniziale del rapporto identificava il vino con altre bevande alcoliche e il consumo moderato con l'abuso, e la mancata sfumatura di questa distinzione ha messo in pericolo il settore, la cultura europea e la dieta mediterranea, riconosciuta come patrimonio culturale immateriale dell'umanità, con effetti economici, sociali e ambientali molto negativi conseguenze per le zone rurali.

L'AREV si compiace inoltre che il Parlamento europeo abbia adottato un emendamento che non richiede la stampa di messaggi di allarme sulle etichette posteriori delle bottiglie. Il Sig. García-Page ha anche affermato che oggi è "un grande giorno per questo immenso prodotto e cultura" che rappresenta l'industria del vino a livello europeo.

L'AREV sostiene con forza l'attuazione di misure per combattere il cancro e ritiene che il concetto di consumo responsabile debba essere al centro delle politiche di prevenzione e lotta al consumo eccessivo.

L'AREV si congratula con tutti gli eurodeputati ei gruppi politici che, conoscendo la relazione originale e seguendo la sua richiesta, hanno lavorato intensamente negli ultimi mesi per garantire che questi emendamenti potessero essere presentati e inclusi nella discussione in plenaria.

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